Trasformiamo una lacrima in un sorriso

Il sollievo è un bisogno storicamente recente, frutto dell’interazione tra due processi. Da un lato c’è stata l’evoluzione dei servizi alla disabilità, che ha permesso la nascita di una nuova sensibilità al tema delle relazioni e della qualità della vita, e non solo del soggetto disabile, ma anche della famiglia, primo destinatario e centro progettuale del sollievo. Dall’altro si è evidenziato un processo di progressiva frantumazione delle comunità locali con la scomparsa della famiglia allargata. Di conseguenza si è assistito all’indebolimento delle reti sociali di supporto che, fino a qualche decennio fa, rappresentavano la principale risorsa sociale e materiale per le famiglie con disabili a carico. Da questa dinamica, che è insieme di conquista e di perdita, è emerso il bisogno di servizi di sollievo.

Tuttavia la percezione sociale di questo bisogno è ancora acerba e le sue varie sfaccettature non sono auto evidenti: possono essere comprese ed esplorate solamente creando luoghi e pratiche strutturate che ne permettano l’espressione.
Questa è la finalità del progetto: la possibilità di intercettare ed esplorare la complessità del sollievo, cercando di superare il carattere di aleatorietà che ha contraddistinto molte delle soluzioni che sono state finora sperimentate in risposta a questo bisogno. Il sollievo non può apparire a chi è coinvolto in prima persona, alla sua famiglia e agli operatori come qualcosa di posticcio, un contenitore vuoto da riempire come capita.

Tipologia d'utenza

Gli interventi sono rivolti a persone disabili, maschi e femmine, di età compresa indicativamente nella fascia tra i 18 e i 50 anni.

Il progetto prevede il coinvolgimento di 10 disabili perlopiù inseriti all’interno di un nucleo familiare, che spesso versa in condizioni economiche precarie.

Modalità di intervento

I professionisti forniscono assistenza e supporto alle persone disabili allo scopo di dare sollievo alla famiglia per alcune ore alla settimana.

Accompagnando il famigliare in attività specifiche o sostituendo un parente nell’accudimento a domicilio, o facendo compagnia in attività di tempo libero; gli operatori riducono l’impegno della famiglia verso il disabile e offrono al disabile opportunità di stimolazione, svago, relazione.

DAL MESE DI FEBBRAIO 2017, 12 RAGAZZI VERCELLESI, GRAZIE A ”FIABE DI RISO ” E ALLA GENEROSITA’ DI TANTE PERSONE, VIVONO MEGLIO LE LORO GIORNATE.

Con l'indispensabile sostengno di:

Sei mesi che sono diventati 3 anni